PSICOLOGIA DELLO SPORT
Che cos’è la psicologia dello sport?
La psicologia dello sport è quella branca della psicologia che studia gli aspetti psicofisiologici, inter e intrapsichici mirati alla prestazione sportiva.
La mia esperienza in ambito sportivo
Ho sempre svolto attività agonistica dall’età giovanile fino all’età di 27 anni. Nella mia carriera ho vinto 5 titoli italiani giovanili, 1 titolo europeo, e 3 titoli italiani assoluti nel lancio del giavellotto. Curriculum sportivo wilkipedia.
Durante il mio percorso agonistico ho dato grande importanza alla preparazione psicologica sperimentandola su me stesso con ottimi risultati. Reputò perciò essenziale il lavoro di affiancamento, di preparazione mentale e di supporto agli atleti.
Cosa fa e quando contattare uno psicologo dello sport?
Lo psicologo dello sport è un promotore delle risorse e del potenziale presente in ciascun atleta che tramite l’uso di specifiche abilità mentali permette di ottimizzare al massimo la prestazione sportiva.
La cosa da sapere è che lo psicologo dello sport non lavora sul passato o su una patologia della psiche e per questo è molto diverso dallo psicologo clinico. Il suo obiettivo è migliorare la prestazione sportiva nl presente modificando pensieri, emozioni e comportamenti del singolo atleta e della squadra. Si tratta di eliminare le influenze negative e rendere ogni sportivo consapevole dei propri processi mentali in modo da porre le basi per una buona prestazione in gara e in allenamento.
Quali tecniche usa la psicologia dello sport
Per raggiungere il suo obiettivo lo psicologo dello sport aiuta l’atleta a tirare fuori le risorse che possiedono in modo da incrementare la performance sportiva senza lavorare su traumi del passato, traumi infantile, sogni e altro associato alla psicologia classica.
Lo psicologo dello sport non parla/ascolta e basta, ma usa delle tecniche molto concrete:
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Tecniche di rilassamento muscolare;
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Tecniche di respirazione diaframmatica;
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Tecniche di biofeeback e neurofeedback (in ottica di gestione dell’ansia e dell’attivazione fisiologica);
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allenamento ideomotorio;
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visualizzazione, creazione di una routine pre-intra e post gara, di reazione all’errore;
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tecniche di gestione del post infortunio e del sovrallenamento.
Chiaramente lavora anche sulla motivazione (pensare che lavora solo su quello è, però, riduttivo), sull’impostazione di obiettivi SMART, sul self talk positivo, sulla comunicazione e sulla gestione delle relazioni, per esempio nella squadra e tra atleti, allenatori e team.
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Tutte le informazioni che riceverò seguiranno le normative sulla privacy e il codice deontologico degli psicologi.
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