Spesso sentiamo dire che la gelosia è indice di amore verso la persona che amiamo. Ma è veramente così?

Freud, fondatore della psicoanalisi, mise in risalto tre tipi di gelosia.
La gelosia competitiva, è composta dal dolore dovuto alla perdita dell’oggetto d’amore e dalla ferita narcisistica provata quando qualcun altro viene preferito a noi. A questo spesso si affianca l’ostilità, verso colui che viene preferito, e/o un’ auto colpevolizzazione di non aver fatto abbastanza per “farsi amare”.
La gelosia proiettiva è basata sulla proiezione, un meccanismo di difesa psichico che proietta inconsciamente nostri sentimenti, affetti, emozioni, pensieri inconcepibili per la nostra coscienza verso una persona, così da abbassarne l’angoscia. Perciò in questo caso il soggetto proietta sul partner i propri desideri di tradimento criticandolo continuamente della sua presunta infedeltà. Questo consente di sentirsi nel giusto e coprire il proprio senso di colpa dovuto all’impulso di tradire.
La gelosia delirante è caratterizzata dalla convinzione paranoica dell’infedeltà del partner. La caratteristica del delirio è la continua convinzione di qualcosa che anche di fronte a prove inoppugnabili continua ad esistere. Alla base di questa gelosia sta una profonda fragilità ed insicurezza sulla propria identità, che per il paranoico viene inesorabilmente confermata qualora perdesse il partner. Inoltre questo soggetto tenderà a mettere in atto relazioni assolutistiche (per te esisto solo io, te sei mia per sempre). Il geloso paranoico continuerà ad odiare il partner perché inaffidabile ma allo stesso tempo non consentirà mai di essere lasciato compiendo anche azioni estreme.
Ma quando la gelosia è normale?
Freud definisce la gelosia come la continuazione dei primissimi impulsi della vita affettiva infantile nei confronti delle figure genitoriali. La sofferenza provata nel caso della perdita dell’oggetto d’amore risulta assolutamente normale seppur non diventi invalidante. Infatti il saper accettare il lutto e l’abbandono fa parte di un equilibrio psichico sano e di un io funzionale. Nel tempo il dolore si attenuerà fino a che la persona sarà nuovamente pronta per rinvestire il proprio affetto, sicura del proprio valore e della capacità di amare. Quindi una giusta dose di gelosia permette di difendere il proprio oggetto d’amore dalla paura di perderlo ma se iniziasse ad assumere tendenze assolutistiche, privando la libertà del partner, allora la gelosia accenderebbe un campanello d’allarme per un ipotetico disturbo di personalità trattabile con una adeguata psicoterapia.
E te come gestisci la tua gelosia?