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LO PSICOLOGO DELLO SPORT CONTRO LO SCONFORTO SPORTIVO

Lo psicologo sportivo si presenta come promotore di tecniche di rilassamento, di visualizzazione, di abilità mentali, gestione dell’ansia, delle emozioni e dei pensieri oltre che ad essere in grado di personalizzare l’allenamento e la predisposizione psicologica pre gara dell’atleta.

Ma pensiamo anche all’altra faccia della medaglia. Se da un lato dispone la sua professione al miglioramento della prestazione atletica, dall’altra deve essere formato anche a supportare e sostenere lo sconforto sportivo qualora bussi alla porta. Se assieme all’atleta si è fatto un percorso di training mentale, instaurando una buona alleanza terapeutica, sicuramente lo psicologo sarà un punto cardine e di riferimento qualora si potesse verificare una delusione sportiva. Ed è in questi momenti che, più che mai, lo psicologo sportivo deve affiancare l’atleta. Psicologia clinica e dello sport si intersecano.

In un articolo del Mattino di Padova dell’11 Luglio 2016 Gianfranco Barbierio , responsabile del team tennis Accademy C.S plebiscito, afferma che la figura dello psicologo nel loro sport è assolutamente importante. Ore e ore di allenamento individuale sotto il sole cocente fa parte del turnover del tennista ed è un attimo prendersi dallo scoramento qualora si perdano punti. Ecco l’importanza di accettare la sconfitta, allenarsi mentalmente e superare questi momenti di sconforto. Se c’è una buona preparazione mentale ce la si fa.

Questa è una grande testimonianza che accredita la figura dello psicologo dello sport. E’ importantissimo però conoscere la federazione, l’ambiente specifico e tecnico dello sport a cui lo psicologo presta il suo servizio. Questo permette di conoscere molto meglio tutte le esigenze psicologiche specifiche di quello sport. Sicuramente essere atleti o ex atleti, all’interno dello sport seguito, può solo che essere un vantaggio. Oltre che alla formazione teorica, avere avuto la possibilità di sperimentare su di sé la pratica rende lo psicologo più completo e pronto a soddisfare le esigenze dei singoli atleti.

Con questo breve articolo vorrei poter far riflettere sull’importanza di avere una visione il più possibile olistica, globale della psicologia e non a compartimenti stagni. Psicologia clinica e dello sport possono essere due sentieri paralleli. Una visione unitaria permette di dare senz’altro un beneficio più completo all’atleta.

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