L’essere umano nel periodo paleolitico (2.5 milioni di anni fa a 10.000 anni fa) era un cacciatore-raccoglitore nomade.

Sempre in movimento e predisposto alla caccia. Da quando si è iniziata a sviluppare la coltivazione e l’allevamento l’uomo ha iniziato a stabilizzarsi e sedentarizzarsi. Questo nei millenni ha portato sicuramente a problematiche che prima non esistevano come obesità e malattie cardiovascolari dovute ad una iperalimentazione con cibi industrializzati, sempre più lontani dal gusto e le proprietà originarie, il tutto associato ad una mancanza di attività fisica. Secondo i dati ISTAT, nel 2010 in Italia il 38% delle persone da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport, né altre forme di attività fisica. Inoltre la tecnologia odierna è ormai arrivata a servire ogni cittadino a 360 gradi con bus, ascensori, auto e motorini limitando sempre più il movimento e sviluppando una cultura che da sempre meno importanza al movimento fisico. L’essere umano non è stato progettato per stare fermo ed inattivo!!!
I benefici dell’attività fisica sono molteplici tra cui: riduzione del rischio di ammalarsi di diabete, previene l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, problematiche cardiache e tumorali, riduzione dell’ansia, depressione e stress, previene soprattutto tra i giovani comportamenti a rischio come uso di tabacco, alcol e comportamenti aggressivi, promuove infine l’autostima e il benessere psicologico. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2010 ha stilato delle indicazioni sulla quantità minima di movimento da fare per stare in salute in base all’età: 5-17 anni almeno 60 minuti al giorno, 18-64 almeno 150 minuti la settimana, oltre i 65 si hanno le stesse indicazioni ma con più attenta parsimonia.
Alla luce di queste considerazioni come lo psicologo dello sport può intervenire soprattutto nella fascia giovanile? Tra gli strumenti in suo possesso si hanno sicuramente i progetti di prevenzione-promozione da proporre nelle scuole e polisportive in cui si parla ai ragazzi di sport e dei benefici che esso comporta. Reputo che risulti anche importante dare l’esempio in prima persona da parte dello psicologo in quanto servirà a persuadere maggiormente i giovani che sono sempre alla ricerca di punti di riferimento validi. E’ importante ribadire che lo scopo principale dello psicologo dello sport è il prendersi cura della salute psico-fisica degli atleti perchè solo con una propria stabilità personale si potranno poi migliorare le performance. Psicologia dello sport e promozione del benessere vanno di pari passo. Incentivare lo sport, metterlo in risalto positivamente, aiuta a darne maggior credito e da questo valorizzare la sua componente psicologica.