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Disturbi alimentari nei giovani: riconoscere i segnali e l’importanza della terapia familiare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una delle principali cause di disabilità giovanile, colpendo in modo particolare ragazze e ragazzi nella fase critica della preadolescenza e adolescenza. Questi disturbi, tra cui anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, non sono semplici capricci o fasi transitorie, ma gravi condizioni mediche che richiedono attenzione immediata e un approccio terapeutico complesso.


Quando insorgono i disturbi alimentari?

I disturbi alimentari tendono a manifestarsi tra i 10 e i 13 anni, un periodo di profonde trasformazioni fisiche ed emotive. Durante questa fase, i giovani sono particolarmente vulnerabili alle pressioni esterne, come le aspettative sociali e i modelli estetici irrealistici promossi dai media. Tuttavia, l'insorgenza di questi disturbi è spesso il risultato di una combinazione di fattori genetici, psicologici e ambientali.


I rischi e le condizioni predisponenti

Identificare i rischi e le condizioni che portano allo sviluppo dei disturbi alimentari è fondamentale per prevenire e intervenire tempestivamente. Tra i fattori predisponenti possiamo includere:

  • Predisposizione genetica: anche se i geni specifici responsabili non sono ancora stati identificati, la presenza di familiari con disturbi alimentari aumenta significativamente il rischio.

  • Bassa autostima: i giovani con una percezione negativa di sé stessi sono più inclini a sviluppare un disturbo alimentare.

  • Difficoltà interpersonali: problemi nelle relazioni sociali possono spingere i ragazzi a utilizzare il controllo del cibo come un modo per gestire l'ansia e lo stress.

  • Perfezionismo: l'ossessione per il raggiungimento di standard irrealistici può condurre a comportamenti alimentari disfunzionali.

  • Insoddisfazione corporea: la pressione a conformarsi a determinati ideali di bellezza può portare a un rifiuto del proprio corpo e a comportamenti alimentari estremi.

  • Traumi pregressi: esperienze di vita molto dolorose che hanno lasciato un segno al proprio interno possono essere anestetizzate con il cibo sia in eccesso (binge eating, bulimia nervosa) che in difetto (anoressia nervosa).

Segnali di allarme

Riconoscere i segnali precoci di un disturbo alimentare può fare la differenza tra un intervento tempestivo e un lungo percorso di sofferenza. Alcuni segnali da tenere d'occhio includono:

  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari: restrizione drastica delle calorie, digiuno, abbuffate segrete o comportamenti compensatori come il vomito autoindotto.

  • Ossessione per il peso e la forma del corpo: preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto fisico, pesarsi frequentemente, criticare costantemente il proprio corpo.

  • Isolamento sociale: evitare situazioni sociali che coinvolgono il cibo, ritirarsi dagli amici e dalle attività preferite.

  • Problemi di salute: perdita di peso significativa, problemi gastrointestinali, stanchezza cronica e altre complicazioni fisiche.


Il ruolo cruciale della terapia familiare

La terapia familiare è spesso indispensabile per il trattamento efficace dei disturbi alimentari nei giovani. Il disagio manifestato dal giovane è spesso un segnale esplicito di problemi sottostanti nella dinamica familiare. Un approccio terapeutico che coinvolge l'intera famiglia può aiutare a risolvere questi problemi, offrendo un ambiente più sano e di supporto per il giovane.


Il rapporto tra figlia e genitori

Il rapporto tra figlia e genitori è particolarmente cruciale. Le ragazze, più frequentemente colpite dai disturbi alimentari, possono utilizzare il controllo del cibo come un modo per comunicare disagi emotivi che non riescono a esprimere in altro modo. I genitori, spesso inconsapevoli del grado di sofferenza della propria figlia, devono imparare a riconoscere i segnali di allarme e a offrire supporto senza giudizio. La terapia familiare può facilitare questo processo, aiutando a costruire una comunicazione aperta e onesta.


Superare la vergogna e lo stigma

Un grande ostacolo nella lotta contro i disturbi alimentari è la vergogna associata a questi disturbi. I giovani possono sentirsi isolati e colpevoli, temendo il giudizio altrui. È fondamentale creare un ambiente di comprensione e supporto, dove i ragazzi si sentano al sicuro nel chiedere aiuto. La sensibilizzazione su questi temi può contribuire a ridurre lo stigma e a promuovere una cultura di accettazione e supporto.


Fattori di successo nella terapia

Il successo della terapia per i disturbi alimentari dipende da vari fattori, tra cui:

  • Tempestività dell'intervento: Prima si interviene, migliori sono le prospettive di recupero.

  • Supporto familiare: Un ambiente domestico di supporto è cruciale per il successo della terapia.

  • Approccio multidisciplinare: La collaborazione tra psicologi, nutrizionisti e medici è essenziale per affrontare tutti gli aspetti del disturbo.

  • Personalizzazione del trattamento: Ogni giovane è unico, e il trattamento deve essere adattato alle specifiche esigenze e circostanze individuali.

I disturbi alimentari nei giovani rappresentano una sfida complessa che richiede un intervento tempestivo e un approccio terapeutico integrato. Riconoscere i segnali di allarme e comprendere i fattori predisponenti sono passi cruciali per prevenire e trattare efficacemente questi disturbi. Se sospetti che tuo figlio o tua figlia stia lottando con un disturbo alimentare, non esitare a cercare aiuto. Contatta lo psicologo Leonardo Gottardo per una consulenza professionale. Il dottor Gottardo può guidarti attraverso questo difficile percorso, offrendo supporto e strategie per migliorare la salute e il benessere del tuo figlio. Affrontare questi problemi non è mai facile, ma con l'aiuto giusto, è possibile fare la differenza.

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