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Disforia di genere: comprendere e affrontare il percorso di transizione con il supporto integrato

La disforia di genere, o incongruenza di genere, è una condizione caratterizzata dal malessere profondo che deriva dal non riconoscersi nel sesso biologico assegnato alla nascita e dall'identificarsi invece con il genere opposto. Questa esperienza può iniziare fin dall'infanzia, quando una bambina potrebbe sentirsi a disagio nel proprio corpo e preferire abiti e comportamenti tipicamente maschili, o viceversa per un bambino. Tuttavia, è cruciale distinguere l'incongruenza di genere dall'orientamento sessuale, poiché una persona transgender può essere eterosessuale, omosessuale, pansessuale, bisessuale, demisessuale, sapiosessuale o asessuale.

La disforia di genere non è una patologia psichiatrica

Nel 2018, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha compiuto un passo significativo verso la depatologizzazione della disforia di genere, spostandola dal novero delle malattie mentali a quello dei disturbi della salute sessuale. Questo cambiamento riconosce che la disforia di genere non è una malattia, ma una condizione che richiede supporto e comprensione.

Il percorso per il cambiamento di sesso

Il percorso di transizione per il cambiamento di sesso si articola in tre fasi fondamentali: una relazione di tipo psicologico, un percorso endocrinologico e un iter legale.

1. Relazione di tipo psicologico

Il primo passo del percorso di transizione è la valutazione psicologica, necessaria per attestare la presenza della disforia di genere. Questa diagnosi è essenziale in Italia per consentire l'accesso a visite, farmaci e colloqui psicologici di supporto. Il supporto psicologico è fondamentale non solo per la diagnosi, ma anche per aiutare la persona a esplorare la propria identità di genere e affrontare eventuali comorbilità, come ansia e depressione. Inoltre, lo psicoterapeuta può lavorare sulla transfobia interiorizzata, ovvero il disagio derivante dai pregiudizi e dagli stereotipi di genere che la persona transgender può aver interiorizzato.

2. Percorso endocrinologico

Il secondo passo è il percorso endocrinologico, che prevede la terapia ormonale sostitutiva (TOS). Per le persone che transizionano da uomo a donna (Male to Female, MtF), viene prescritta una terapia ormonale femminilizzante, mentre per chi transiziona da donna a uomo (Female to Male, FtM) viene prescritta una terapia ormonale mascolinizzante. Negli ultimi anni, per i giovani che mostrano segni di disforia di genere sin dall'infanzia, si è iniziato a utilizzare farmaci bloccanti della pubertà. Questi farmaci mettono in pausa i cambiamenti fisici della pubertà, offrendo ai ragazzi più tempo per riflettere sulla propria identità di genere.

3. Iter legale

L'ultimo passo del percorso di transizione riguarda l'aspetto legale. In Italia, per ottenere il cambio di sesso anagrafico e il riconoscimento giuridico del nuovo genere, è necessario seguire un iter legale che include la richiesta al tribunale, che valuterà la documentazione medica e psicologica presentata. Il riconoscimento legale del genere è un passo fondamentale per la piena integrazione della persona transgender nella società.

L'importanza del supporto psicologico continuo

Un aspetto cruciale del percorso di transizione è il supporto psicologico continuo. Questo supporto non si limita alla fase iniziale di valutazione, ma accompagna la persona durante tutta la transizione. Lo psicoterapeuta aiuta a integrare i due momenti della vita, prima e dopo la transizione, e a mantenere una continuità tra l'identità passata e quella presente. Questo processo aiuta la persona a sentirsi più autentica e a vivere una vita più integrata.

Evitare la spaccatura tra il prima e il dopo

È essenziale evitare la spaccatura tra la vita prima dell'operazione chirurgica, laddove venisse fatta, e la vita dopo. Integrare i due momenti significa far capire al paziente che c’è una continuità tra chi vedeva prima nello specchio e chi vede adesso. Questa continuità si realizza in un’identità più integrata e autentica, che permette alla persona di vivere in modo più sereno e soddisfacente.

L'importanza della sensibilizzazione e del sostegno sociale

Oltre al supporto psicologico e medico, è fondamentale la sensibilizzazione della società riguardo alla disforia di genere. Le persone transgender spesso affrontano discriminazione e pregiudizi, che possono aggravare il loro malessere e il minority stress. Sensibilizzare la società e promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso è essenziale per migliorare la qualità della vita delle persone transgender.

Educare il pubblico sulla disforia di genere e sulle esperienze delle persone transgender può contribuire a ridurre la transfobia e a creare una società più accogliente. Questo include programmi di formazione nelle scuole, nelle aziende e nelle comunità per aumentare la consapevolezza e promuovere l'accettazione delle diversità di genere.

La disforia di genere è una realtà complessa che richiede un approccio integrato e sensibile. Comprendere e affrontare questo percorso con il supporto adeguato è fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone transgender. Il supporto psicologico, il percorso endocrinologico e l'iter legale sono passi essenziali per la transizione, ma altrettanto importante è il sostegno sociale e la sensibilizzazione della società. 

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