Una legge fondamentale della vita è quella di imparare ad adattarsi all’ambiente sia fisico che sociale e relazionale.

Durante l’esistenza l’uomo deve soddisfare specifici bisogni come mangiare, bere, dormire e devono essere soddisfatti dentro un range ben preciso perché sia mangiare, bere, dormire, poco che troppo poco sono comportamenti a rischio adattivo. Perciò non è importante soddisfare il bisogno ma anche soddisfarlo nella giusta proporzione. Il momento giusto per rispondere alle richieste adattive nella giusta quantità avviene quando si rompono, e devono essere ripristinati i naturali equilibri biologici, psicologici e sociali. Il fallimento della risposta alle richieste adattive porta allo sviluppo dei sintomi.
Per salvaguardare la propria esistenza l’uomo deve mantenere i propri equilibri biologici, psicologici e sociali e per fare ciò si deve costantemente confrontare sia con il proprio ambiente interno che esterno, portandoli sulla stessa lunghezza d’onda. Ad esempio quando hai fame (rottura equilibrio interno) ricerchi cibo (movimento ambiente esterno) mentre quando viene a mancare una persona cara (rottura dell’equilibrio esterno) bisogna elaborare il lutto (movimento dell’ambiente interno) così che si possa risintonizzarsi alle leggi della vita, pena l’emergere dei sintomi. E’ importante che ci sia quindi una buona comunicazione tra interno ed esterno e più la persona sarà libera da condizionamenti educativi, familiari e sociali più tenderà facilmente ad equilibrarsi. Ad esempio se una persona è stata educata a non esprimere rabbia e tristezza molto probabilmente in un secondo momento lo farà il corpo tramite la somatizzazione.
Il sintomo non è casuale in quanto indica che gli equilibri biologici, psicologici o sociali sono al momento inceppati non essendoci stata una corretta risposta ai rispettivi bisogni e quindi una corretta comunicazione tra ambiente esterno ed interno. Non ascoltare e non essere stato educato all’ascolto del sintomo significa essere deprivati di uno strumento indispensabile alla sopravvivenza portando quindi ad un aggravamento della qualità della vita fino alla malattia e la morte precoce.
Tra i bisogni dell’essere umano abbiamo quelli di autoconservazione che segnalano la fame, sete, sonno, caldo-freddo, un corpo che necessita di essere lavato e curato, accarezzato, massaggiato, di muoversi o rilassarsi, di essere al sicuro da pericoli e stimoli sgradevoli come odori e rumori forti fino al bisogno di vivere emozioni primarie come la rabbia, felicità, e tristezza. Nei bisogni di conoscenza del sé si ha quello di nutrimento affettivo, di stabilire precisi limiti psichici fra persona e ambiente e di autonomia per essere in alcuni momenti in solitudine. Altri bisogni sono quelli di relazione che comprendono quei bisogni che portano a dirigersi verso gli altri per costruire relazioni sociali e di partecipare alla vita comunitaria e infine i bisogni di autorealizzazione in cui la persona necessita di conoscere il proprio mondo interiore e l’ambiente di vita che le circonda e desidera poter esprimere i propri sentimenti, affetti, ideali, valori e progetti di vita.
E il tuo equilibrio tra interno ed esterno come è messo? Ascolti i tuoi bisogni?
Bibliografia
Benini (2012). La mente biologica, psicologica e sociale. Bologna: Edizioni Pendragon.